martedì 10 gennaio 2012

Evviva la libertà

…Eh già.
Ero assolutamente convinta che avrei avuto molto più tempo rispetto a prima, e invece… invece forse questo blog, nato proprio per quello, è la testimonianza perfetta del fatto che… non è vero.
Sono una giornalista, ma ho sempre fatto la grafica. Sono partita dalla grafica editoriale e poi… e poi mi sono occupata un po' di tutto, in ambito grafico.
Questo, però, fino al primo di agosto.
Perché al primo di agosto, con una manovra che io definirei abbastanza scorretta, ma facciamo che non voglio polemizzare, l'azienda per cui lavoravo da circa 11 anni ha deciso di chiudere una sua sede distaccata, proprio quella in cui lavoravo io.
E ce l'ha comunicato, pur sapendolo da tempo, solo una settimana prima.
…Una botta.
Una botta ritrovarsi senza nulla da fare, dalla sera alla mattina. Una botta ricominciare a svegliarsi ogni mattina e cambiare completamente abitudini, e non sorseggiare più il caffè in compagnia, e non avere più i colleghi di sempre, quelli che ti conoscono molto bene ormai, che ti guardano in faccia ogni mattina e che più o meno… sanno già, solo così, che cos'hai.
E una botta anche, diciamocelo, non avete più uno stipendio.
Però… però, ho pensato, forse è il destino, forse questa svolta ci voleva,forse alla fine è l'unico modo per migliorare un po' la qualità di vita, per cambiare in meglio. Per trovare un lavoro più vicino, per trovare un lavoro gestibile da casa, per riposarmi anche un po', per leggere qualche libro senza il fragore delle rotaie del treno dei pendolari nelle orecchie, per cucinare, per giocare e chiacchierare un po' di più coi miei figli.
Perché, alla fine dei conti, col mio lavoro part time a un'ora e mezza da qui… forse il gioco non valeva poi tanto la candela. Forse tre ore al giorno perse in tragitto, col costo che ne conseguiva, non erano l'ideale. Forse svegliarsi, e svegliare i bambini, alle sei ogni mattina, non sarebbe stato fattibile ancora per molto.
Però… però l'ho fatto per sei anni, gli ultimi sei, in fondo, perché… perché tutto sommato mi piaceva. 
E perché il mio lavoro… mi manca.
Ma va bene così. Anche perché… non si può fare altrimenti.
Anche se sono passati mesi, ormai, e nulla di nuovo si è ancora prospettato all'orizzonte, nessuna buona strada ha incrociato la mia.
Ma… arriverà, arriverà. …vero che arriverà? 

"E intanto i giorni passano, ed i ricordi sbiadiscono, e le abitudini cambiano, ehhhhh..."

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