martedì 31 gennaio 2012

Radio Caos, su l'altro lato della luna...

Teneteveli stretti i vostri pezzi di ricordi,
vi capiterà di averne bisogno una notte senza luna,
quando tutto vi sembrerà inutile e avrete la sensazione di essere davvero su  questo pianeta ma per fortuna in una posizione privilegiata per guardare le stelle…
FM 107.3 Radio Caos su l’ altro lato della luna...


Scende qualche fiocco qui: ondeggiante, leggero, spaiato.
Si infittiranno, io credo, e domani sarà tutto meravigliosamente bianco.
E io... spero di essere guarita da questa influenza che da qualche giorno mi attanaglia, e di essere pronta per andare a godermi da vicino un po' di neve.
...Poca eh: perché io soffro il freddo!

In questi giorni di malattia, di coperta calda e piumone, mi sono fatta un'overdose di film d'amore: "Tre metri sopra il cielo", "Ho voglia di te", "Questo piccolo grande amore", "Dirty dancing", "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"... mi mancavano solo i pop corn caramellati (per cui mi attrezzerò prossimamente).
E proprio come raccontavo qualche giorno fa... è bello godersi un disimpegnatissimo film, ed è bello il nugulo di ricordi che ti tornano in mente, quelli della tua di vita, alla fine di ogni film.
L'adolescenza, le notti di san Lorenzo con le loro stelle cadenti, i desideri che si sono realizzati, i primi baci, le prime scoperte, le prime persone importanti, quele che poi ti porti nel cuore per sempre anche se in realtà nella tua vita sono durate poi solo un attimo. Le prime scelte, le prime decisioni (quelle che hai preso e quelle che non hai avuto il coraggio di prendere), le prime amicizie (quelle che ci sono tutt'oggi e quelle che invece si sono perse attraverso le diverse strade della vita).
Poi ci rifletti, poi ti rendi conto che adesso è quasi ora che tutte quelle cose che tu ricordi di avere vissuto... le viva tuo figlio.

E allora... beh: allora ricolleghi il cervello, risintonizzi la tv su qualcosa di più realistico e... e ti dedichi alla cucina.
Perché probabilmente, adesso...  è meglio così. :-)

E mi sono dedicata a una crostata di ricotta e cioccolato, per la merenda dei... quasi-adolescenti. :-)







domenica 29 gennaio 2012

Una sera, una cena...

Ci sono Luis, ci sono! …Che bello sentirsi dire da qualcuno che gli manco!
Ci sono ma… sono spaventosamente influenzata. Mannaggia!
La prima giornata di neve ieri, qui, e io… a guardare scendere i fiocchi da dietro la finestra! Uffa.
…Speriamo nella settimana prossima: io perfettamente guarita, a giocare con un bel mucchio di neve fresca appena scesa!
Appena prima di ammalarmi, però, sono riuscita a dedicarmi una carinissima serata.
Iscritta alla newsletter di un agriturismo, ho ricevuto una proposta di un menù che… non sono riuscita a rifiutare: lo dovevo assaggiare.
Un agriturismo… piccino picciò, nel bel mezzo del cuore della Brianza. Non si riesce a capire dove si arriverà, fino a che non si varca il cancello: sembra di entrare in un altro mondo. In un mondo fatto di precisione, di dettagli, a partire dal giardino che, piccolo e meraviglioso, in primavera e in estate è un’esplosione meravigliosa di fiori e di colori.
Attentissimi ai dettagli, anche nell’esporre il menù: con molta attenzione e molta pazienza anche nei confronti dei bambini e delle loro semplici paste al sugo.
Quasi ogni giovedì e venerdì sera, c’è la proposta di un menù a prezzo fisso: 18 euro per un antipasto, un piatto unico e un dessert, a scelta tra piatto di carne e piatto vegetariano, curatissimi nel contenuto e  nella presentazione.
Questa volta ho assaggiato un meraviglioso antipasto di puntina caramellata con confettura di cipolle, un piato unico composto da Ganassino alla “California” con polentina morbida e un dessert di Tart Tatin di mele con gelato alla vaniglia.
La scorsa primavera, invece, immersa nel profumo dei fiori, accompagnata dallo scorrere in sottofondo dell'acqua della fontanella che troneggia in centro al giardino, avevo gustato un pane con pancetta calda, crema fritta, peperone ripieno e composta di cipolle rosse di Tropea. Sformato di riso con sugo di pomodoro, arrosto di maiale caramellato e soufflè di piselli con foglie di salvia in pastella. ...E crostata con crema di ricotta e salsa di lamponi
Meraviglioso!
E la prossima volta... mi piacerebbe assaggiare un menù degustazione e ammirare il giardino, con la sua fontanella ghiacciata che tanto è piaciuta ai miei figli, ricoperto di neve.















lunedì 23 gennaio 2012

Ricordi

Un blog nuovo nuovo e... e già quasi abbandonato.
Quasi una settimana senza scrivere.
Sono stata... presissima.
Ma più che dagli avvenimenti, questa settimana sono stata un po' presa dai pensieri, dai ricordi, da una sorta di nostalgia. O di malinconia, come la vogliamo chiamare.
Splinder sta chiudendo i battenti, e insieme a splinder si cancellano dal mondo virtuale e un po' anche da quello reale, pagine e pagine di scritti: di pensieri, di ricordi, di episodi, di racconti, ma soprattutto di emozioni.
Emozioni che, virtuali o reali che fossero, io ho provato.
Anche solo raccontando di me.
Anche solo impegnandomi in questo mettere nero su bianco i miei pensieri, per farli risultare tutti in ordine, più chiari anche a me stessa. Nei momenti in cui io per prima, non li capivo più.
Le persone che hanno fatto parte del mio mondo "virtuale" di splinder saranno "cancellate", ma restano nel mondo, quello vero.
Distanti da me anni luce, probabilmente, alcune, perché poi il tempo piano piano cambia tutto, virtuale o reale che sia: muta le cose, tramuta i sentimenti, cambia le situazioni. Tutto si evolve.
Un po' purtroppo, e un po' per fortuna.
Ci sono cose di qualche anno fa, cose reali, che ogni tanto un po' mi mancano. Sono state soppiantate da altre: sospinte, catapultate via. Come è normale e giusto che sia.
Tutto cambia: anche io, evidentemente, devo crescere, forse sono un po' cresciuta.
Ma è anche altrettanto normale, io credo, che ogni tanto ci si possa ancora fermare, che se ne abbia il diritto, e che ci si crogioli un po' in qualche ricordo passato, se è stato un bel ricordo, se, come i miei, vale la pena ricordare.

domenica 15 gennaio 2012

Costa Concordia, gennaio 2012



Costa Concordia, gennaio 2012

...Mamma mia.
C'è solo da sperare, e forse pregare, che nessuno sia rimasto intrappolato lì sotto, perché deve essere una cosa terribile. Che il carburante della nave venga estrapolato da lì senza nessuna conseguenza, fino all'ultimo decilitro. Perché l'Isola del Giglio, l'Isola d'Elba, sono dei piccoli paradisi e nessun abitante lì, umano animale o vegetale che sia, si merita tutto questo.
E... beh: e che il motivo non sia da ricercarsi in una "bravata", così come ho sentito dire, in un passaggio radente all'isola per fare contento il Sindaco.
Perché gli incidenti esistono da che mondo è mondo, capitano a chiunque, e fano parte forse di un destino ma... ma provacarli facendo una minchiata... ecco: questo davvero no.
Questo non lo concepisco sulla strada, non lo concepisco in mare.


sabato 14 gennaio 2012

Ancora... neve! :)


Anche l'anno scorso siamo partiti alla ricerca della neve.
Il viaggio è stato un po' più lungo, ma ne è valsa sicuramente la pena.
Valle d'Aosta: in un paesino tristemente noto per altri fatti di cronaca, ma splendido.
Piste da sci, sleddog, passeggiate in slitte trainate dai cani per la gioia dei bambini, piste di gommoni (per la gioia dei bambini, e il terrore delle mamme… :)), lunghissime piste da fondo che si snodano in mezzo a dei paesaggi da favola (dove ogni anno fanno la Marcia del Gran Paradiso), una funivia che in un attimo ti fa raggiungere una pista da sci che si immerge in un bosco da favola, tra il bianco bianco della neve e il verde degli abeti, e che fa venire voglia di infilare gli sci e di buttarsi anche a una tendenzialmente fifona come me. Cascate di ghiaccio spettacolari dove a volte si incontrano anche scalatori che, chiodino dopo chiodino, raggiungono la cima.
E poi… poi piatti scenografici e divini, una torta di mele caramellate con gelato alla vaniglia da far resuscitare i morti e, dulcis in fundo, dopo una giornata tra i ghiacci, una meravigliosa Baita Spa per qualche ora di tepore e di relax.
E… di meraviglioso romanticismo, per le coppie che vogliono dedicarsi qualche ora insieme o una bella sorpresa. ;)













giovedì 12 gennaio 2012

Alla ricerca delle neve... :)

E il nuovo anno è iniziato.
E anche il desiderio dei bambini di andare a cercare la neve, che qui quest'anno, con i dieci gradi fissi che ci sono, sembra davvero latitare... è stato esaudito.
Una giornata sulla neve. Una toccata e fuga.
Ma... ma come è bello, però, e come è strano, allontanarsi di così poco da qui, e partendo da un luogo verde, soleggiato, dove l'inverno sembra così tanto lontano, salire su una funivia e in meno di cinque minuti ritrovarsi catapultati... nel paradiso delle neve.
Come se si fosse, superato il versante della montagna, cambiato mondo.
Neve, sole, scivolate, amici, bob, tapis roulant, la baita di legno, la stufa, la legna, la polenta calda, i piedi gelati.

Beh... ben arrivato, 2012.








martedì 10 gennaio 2012

Tanti auguri! :)

Oggi è il mio compleanno.
Trentacinque anni ben piantati.
E invece che festeggiare... sono qui a incazzarmi e penare per colpa di qualcun'altro. Che pensa che gli sia tutto dovuto e che crede di poter giocare con gli altri così come gli pare.
E fanno del male gratuitamente.
E io, a questi, credetemi... gliene auguro davvero tanto di male. Che gli piombi in testa tutto in un colpo. Perché... perché deve pur esser vero, porca miseria, che si semina quello che si raccoglie, e che se fai del male... ti DEVE ripiombare tutto sul cranio, prima o poi...
"Parenti serpenti", si dice.
Mai detto fu più vero.
E meno male che allora, se i parenti ti capitano, gli amici invece... si possono scegliere.

Buon... buon compleanno a me.

Lavoro che c'è, lavoro che non c'è...

La situazione generale dell’azienda per cui lavor(o/avo) è in netto miglioramento, pare.
E pare anche che stiano piano piano richiamando buona parte dei cassaintegrati.
Che per quanto mi riguarda, è un’ottima notizia.
Sono felice che qualcuno abbia cominciato questo nuovo 2012 con qualche buona novità davvero. Nonostante questo tempo, ma anche quello un po’ prima, mi sia servito per rendermi conto che un buon numero di persone collegato all’ambito lavorativo… mi ha deluso.
Ma in amore e in guerra, si sa, tutto è lecito. E la cassa integrazione… è un po’ una guerra.
Vale la legge “morte tua, vita mia”.
Io tendenzialmente… non verrò richiamata. O sarò, comunque, l’ultima: se e quando proprio non se ne potrà fare a meno.
Anni fa ho fatto una scelta: azzardata, forse, sicuramente impopolare, sicuramente fastidiosa, sicuramente poco simpatica, sicuramente non apprezzata. Ho scelto di lavorare part time. E di lavorare, soprattutto, la mattina: quando il lavoro, invece, nelle redazioni, comincia a svegliarsi alle undici.
E… beh: e questa è una delle poche scelte della mia vita che davvero non cambierei e non scambierei con nulla.
Essere all’uscita dalla scuola dei miei figli ogni giorno, pronta ad accoglierli e ad ascoltare il fiume in piena dei loro racconti, che alla sera non avrebbe la stessa intensità, che quattro ore dopo sarebbe stanco e già sbiadito.
Litigare con i miei figli per le coniugazioni dei verbi, aiutarli per un pomeriggio intero a mettere giù il primo bigliettino per la ragazza del cuore, dividere con loro la merenda, gioire per ogni loro gol mentre li si guarda a bordo campo durante i loro primi allenamenti di calcio.
Leggere un libro sereni, nel lettone insieme, ogni sera, perché la giornata è davvero finita lì e non c’è un altro mucchio di cose da fare che il giorno aveva troppe poche ore per poterle smaltire tutte.
Ecco: questo non ha prezzo.
Soprattutto, poi, se “il prezzo” sarebbero un cinquecento euro scarse al mese in più.
Che non valgono cinque ore al giorno della vira dei miei figli.
E che andrebbero comunque girate più o meno pari pari a qualcuno che si occupi di fare la mamma al posto mio.
E se questo significa essere meno apprezzata, essere etichettata come “quella che tanto lavora solo la mattina”, essere guardata un po’ storta, essere accompagnata e sospinta verso l’uscita ogni volta che ne capita l’occasione… beh: va bene così.
Io sono contenta lo stesso.
Io so di avere sempre lavorato nel migliore dei modi, o comunque pretendendo il massimo da me stessa. E le soddisfazioni e  i complimenti non sono mancati.
So anche di avere rifiutato, alle volte, cambi di orari dell'ultimissimo minuto, o trasferimenti di mesi a centinaia di klometri di distanza, questi sempre.
Ma non scambierei la mia vita per il lavoro: mai.
Né accetterei mai che si confondessero i ruoli: si lavora per vivere, io non concepisco il fatto di vivere per lavorare.
Anche se poi chi lo fa, è chi ottiene di più. …Lavorativamente parlando.
Umanamente parlando, invece, sono di solito quelli che dalla vita hanno zero.
Io per questo 2012 mi auguro… di trovare impacchettato un bel lavoro tutto nuovo. Che mi permetta di lavorare (felicemente) per vivere. E di godermi la mia vita, di godermi anche il mio lavoro, di godermi tutto il resto.

Buon anno

Tirare le somme, come ogni fine dell'anno... serve sempre a molto poco.
Quantomeno a me.
Anche l'elenco dei buoni propositi per l'anno nuovo, che mi compilo per bene in testa ogni anno... non è che fino ad ora sia mai stato seguito alla lettera.
E visto che quest'anno, allora, queste mie feste sono state davvero un po' diverse da tutte quelle passate... facciamo che è davvero ora di cambiare un po' tutto, anche i buoni propositi e gli auguri per l'anno nuovo. 
Anche perché sono sempre più consapevole del fatto che si può pregare, si può sperare, si può chiedere, si può elemosinare ma... ma quello che siamo, quello che abbiamo, quello che facciamo, alla fine continuerà a dipendere solo da noi.
Ci vorrà un pizzico di fortuna, certo. Ci vorrà un po' di aiuto, forse, anche.
Ma un buon 90% di quello che siamo... è quello che noi abbiamo deciso di essere.
E allora per me, non ho che da augurarmi di essere più positiva, e più propositiva. 


E che questo sia per me, per tutte le persone a cui voglio bene, e per tutte quelle che di bene ne vogliono a me... un anno con il botto.


E per tutti quelli che invece mi hanno fatto più o meno male (e se mi ci concentro devo dire che quest'anno un bel cinque o sei persone mi vengono in mente...), mi auguro... che sia un bell'anno di merda. 
Buon duemilaedodici a tutti! 

Bene bene... :)

Dunque dunque... per Natale ho ricevuto, nell'ordine:
Una meravigliosa aspirapolvere-aspiratutto: aspira liquidi, solidi, pezzi enormi. Credo di avere aspirato già una decina di lego, un paio di bakugan, due gormiti...
Un fantastico massaggio al cioccolato.
Un bellissimo e grande bonsai al ginseng.
Una stampante laser a colori.
Un meraviglioso "Alice nel paese delle meraviglie" e "La Bella e la Bestia", di Robert Sabuda. (...che mi sono autoregalata, autoimpacchetata, e fatta trovare sotto l'albero... )
Un gufo in madreperla da appendere al collo, portafortuna.
Un profumato addobbo.
Una meravigliosa scatolona di cremini Caffarel.
Uno splendido libro di fiabe educative, a tema, da leggere ogni sera, coi miei figli.
Una fantastica borsetta Timberland.
Un addobbo fatto a mano.
Un cestino gigante con pasta trafilata al bronzo, lenticchie, cotechino, sugo all'arrabbiata, ragù d'anatra, biscottini, e via dicendo.
Una parure da bagno.
Un vassoione di ravioli fatti a mano.

...Beh: direi che non mi posso lamentare.
Regali quantomai azzeccati, quest'anno.

Per il lavoro, il viaggio, i kili in meno, la serenità, e tutte le cose un po' più complicate... diciamo che ci stiamo ancora lavorando.
Ma conto molto nel prossimo anno...
Partendo con qualche buona volontà e... qualche rito propiziatorio.
Quindi...
occhi di rospo, zampe di rana, che tu sia felice ogni settimana. Coda di topo, lische di alici, che tu possa sempre contar sugli amici. Polvere di stelle, pietra di luna, che tu possa avere un'immensa fortuna. Dente di drago, gemma di ramo, che ci sia sempre qualcuno per dirti ti amo. Occhio di falco e due tuorli d'uovo, che per te sia splendido l'anno nuovo.


Letterina

In linea di massima... ogni anno penso a cosa mi piacerebbe scrivere nella mia letterina per Babbo Natale.

Quest'anno... provo anche a scriverla.

Perché pensarci solo alle volte è servito, sì, ma alle volte un po' meno...
Quest'anno ho già dato con le stelle cadenti, in cui io credo tantissimo, perché hanno sempre avverare i miei desideri, anche quelli più... più irraggiungibili.

Però... però ho dei desideri così difficili, questa volta, che forse mi conviene provare anche con Babbo Natale.

Come prima cosa quello che chiederei, se mi trovassi davanti a babbo Natale o al genio della lampada, è un lavoro.
Non il mio: non è necessario. Un lavoro qualsiasi. Che però mi lasci abbastanza tempo per dedicarmi ai miei figli.
E poi... beh: poi un po' di coraggio in più per il mio grande terremoto, e un po' di umiltà in più per il mio piccolo terremoto.
E poi... un viaggio. Un viaggio lungo, lontano, alla ricerca di luoghi, di profumi e di profili che non ho mai visto. Da scoprire insieme ai miei figli- Che al ritorno da ogni nostro piccolo viaggio, sono contenti e orgogliosi del bagaglio che sentono di avere in più.
E poi... poi vorrei l'ultimo libro di Vespa, l'ultimo di Robert Sabuda, un paio di ciondoli di Thomasd Sabo, qel meraviglioso paio di sandali con il cavalluccio marino di Luciano Barachini, un cesto di ballistiche della Lush, un mucchio di piante nuove e meravigliose, che riempiano il mio terrazzo di fiori ogni primavera. E un villaggio di Natale splendido come quello che appare ogni Natale all'Agribrianza.
E poi... poi vorrei che chi mi ha fatto del male, in questo anno, se lo veda tornare indietro e rimbalzare sul muso, forte: due, tre volte.
Vorrei degli stampi e un milione di ricette per preparare cioccolatini. Vorrei la serenità necessaria per godermi tutto quello che ho, e per smettere di lamentarmi.
Vorrei un colpo di vento: che spalanchi la mia porta e che faccia entrare una boccata d'aria fresca.
Vorrei... una crema antirughe: che inizia a essere ora.
Vorrei un cuore che batta forte. Ma che poi, ogni tanto, si fermi, e mi lasci godere quella silenziosa calma.
Vorrei sette kili in meno.
Vorrei due amiche in più.
Vorrei... un po' di neve. ...E che sia per domani mattina quando apro gli occhi, grazie.

Natale

Io in linea di massima... amo il Natale. 
Da sempre. Le luci, l'atmosfera, lo scampannelio, i profumi, i biscotti, i presepi, i pacchetti, la neve.
A maggior ragione ancora di più da quando ci sono i miei figli. E da quando inizio mesi prima a pensare a come stupirli.
Perché l'emozione di metterci sotto il piumone a leggere un libro su babbo Natale la sera della vigilia, e poi addormentarci insieme pensando a dove sarà, in quel momento, il Polar Express, sperando di svegliarci, ancora abbracciati, sotto una coltre di neve bianchissima, con tutti i regali sotto l'albero, e poi la loro emozione e i loro sorrisi la mattina dopo... è impagabile. 

Quest'anno... beh: quest'anno causa qualche episodio (lavorativo e familiare) spiacevole, qualche (grossa) incazzatura (mia), qualche contrattempo, e via dicendo, diciamo che non è passato tutto via liscio come al solito. 
Però... spero che passi.  Che passino, più che altro, i miei nervosismi e le mie incazzature. E che queste siano della vacanze... da goderci davvero. 
Per il momento, intanto, oggi è prevista la relizzazione di una torta per Babbo Natale. 
E domani... beh: domani ci sarà da cercare il modo per sfilare dalla cabina armadio gli ingombranti regali di quest'anno, e farli apparire sotto l'albero.
Ma poi... ci starà, questa cosa, nella mia sala, sotto l'albero??! 
Mmmmmmmha... 











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