lunedì 5 marzo 2012

Fontanellato



Ieri una giornata… in gita. 
Meta: Fontnellato, insieme agli amici Mammagiramondo, Babbogiramondo, e il piccolo AJ che i miei figli non vedevano l’ora di vedere, insieme al suo Charlie.
Un paese nuovo, mai visto prima, e onestamente da me neanche tanto conosciuto. Ho scoperto, invece, un bellissimo paesino: caratteristico, tranquillo fino al punto da sembrare a tratti quasi surreale, una piazza in cui i bambini hanno potuto giocare a nascondino correndo da un angolo all’altro senza la preoccupazione continua di una macchina.
E una Rocca centrale, la Rocca Sanvitale: uno spettacolo particolarmente suggestivo la sera, completamente illuminata, insieme al suo grande fossato.  
Un’idea carinissima quella Rocca, di organizzare al suo interno una sorta di piccolo gioco di ruolo per bambini: un furto della preziosa collana di perle della proprietaria del “castello”, che chiede il l’intervento di Sherlock Holmes e del suo fedele Watson, insieme ai loro piccoli aiutanti, per trovare il colpevole e ritrovare la collana. Una location fantastica quella della Rocca, che internamente è meravigliosa, arredata con mobili e oggetti antichi, con la sua sala affrescata dal Parmigianino, e che si presta alla perfezione per questo gioco. Realistici anche i personaggi che si aggiravano per le stanze: la proprietaria Francesca, il marito, l’elegante cugina, la povera cameriera che si aggirava spolverando a destra e a manca, e via dicendo.
Alla fine, seguiti tutti gli indizi e individuato il colpevole, una merenda per tutti: una bellissima torta glassata al cioccolato con disegnato sopra l’immancabile Sherlock.
Peccato però per l’organizzazione in genere. Decisamente troppi i bambini: una cinquantina, seguiti dai genitori. Davvero troppi perché potessero seguire e soprattutto partecipare al gioco, che di fatto è stato svolto dai tre o quattro che per altezza spiccavano nel gruppo e che riuscivano chiaramente così ad accaparrarsi i posti migliori e a svolgere i giochi in maniera attiva. Quella degli animatori era più che altro una “corsa” al mantenere in ordine e in fila i bambini, o a riuscire a passare in mezzo alla piccola folla per spostarsi da una parte all’altra delle stanze, più che un preoccuparsi di farli partecipare al gioco. Poco collaborativi anche, Sherlock e il suo Watson, a risolvere i piccoli problemi dei bambini rimasti un po’ delusi: il mio più piccolo, ad esempio, ha afferrato una caramella un paio di secondi prima del via libera dato alla merenda, ed è stato invitato a riavvolgere la caramella nella sua carta e rimetterla dov’era.
Al di là di questo, comunque, sarebbe bastato un numero più esiguo di bambini, una quindicina in tutto al massimo, perché tutti potessero partecipare, compresi i più piccoli.
Sconsiglio comunque questa esperienza, che sul sito della Rocca viene consigliata per i 5-10 anni, ai più piccolini: 8-9 anni erano il minimo sindacale, in quella bolgia, perché un bambino riuscisse a non farsi spintonare a destra e a manca e a divertirsi: non mi è capitato di incrociare, in tutta onestà, lo sguardo di uno dei bambini soddisfatti.
Un vero peccato, appunto, perché idea, scenografia e location meritavano, a mio parere, qualche cosa in più.
Meritevole, invece, la Locanda Nazionale poco fuori dalle mura, con il suo misto tra cucina napoletana e cucina locale, e i suoi scialatielli freschissimi a davvero ottimi.



Grazie, quindi, a Mammagiramondo, per l'idea e per la compagnia. ;)









martedì 28 febbraio 2012

Fai da te

Per stemperare un po' il gomitolo di pensieri nella mia testa in questi giorni, per cercare di mettere da parte quelli "cattivi", mi sono data a mille altre cose che mi tenessero impegnata: la cucina, i caffè con le amiche, e perfino... perfino ai cosmetici fai da te.
Chi conosce il marchio Lush? Meravigliosa Lush.
Amo le sue ballistiche, i suoi spumanti, le sue bombe, perfino le sue maschere fresche.
Tutte naturali, tutte meravigliosamente profumate: un legozio Lush non lo trovi per caso, un negozio Lush lo... annusi. E' un inconfondibile profumo che si espande nell'aria, a metri e metri di distanza.
E così, complice un'amica che mi ha suggerito la ricetta, mi sono messa... in produzione. Inventandomi aromi, profumi.
E ho "prodotto" le mie prime ballistiche fai da te.



Ho provato per prima, sciolta in un meravigliso bagno caldo, quella... al caramello e cioccolato, ovviamente!
Profumato e meraviglioso...

domenica 19 febbraio 2012

Come è strano

...Come è strano.
Come è strano il tempo che ogni tanto ti sembra correre in fretta, e ogni tanto invece ti sembra essere immobile, statico, insapore.
...Eppure è sempre lo stesso tempo.
E' il mio umore, probabilmente, quello che invece cambia. 
Ed è proprio vero, allora, che le cose non sono mai in un modo o nell'altro, che è tutta solo una questione di prospettiva.
Che l'aspetto di ogni cosa cambia visto da un balcone.
Mi piacerebbe essere in grado di gestire i miei umori bene così come alle volte riesco a gestire il tempo: catalogare, organizzare... Senza che il tutto dipenda dai sentimenti, dalle emozioni, dalle sensazioni, che incasinano sempre anche le cose più semplici.
Nella vita, nell'amore, così come nella gestione dei figli.
Sono partita in quarta la scorsa settimana, ipotizzando scenari terribili, e alla fine il colloquio con le maestre è stato semplicissimo, piacevole, non c'era nulla che andasse così male, nessuno mi ha proposto di eliminare ogni divertimento di mio figlio per lasciarlo dedicare di più allo studio ma anzi mi è stato detto che sarebbe un grosso errore, che si vede che lui si impegna molto in ogni cosa che fa, perfino nelle discipline sportive, e che sarebbe un peccato terribile togliergliele.
Tutto a posto, dunque: nei compiti così come nella vita. Anche lì basta fermarsi, ricollegare il cervello, riavvitare la testa al collo e... ripartire. 
E siamo ripartiti... da una torta. :) 
La prima che fanno loro, completamente soli. Io suggerivo solo la ricetta. Mele e gocce di ciccolato.
Un successone. ...Una volta superato il panico-da-rottura-uova. 


A riguardo, poi, avevo trovato a Natale un rivista interessantissima: Sale e Pepe Kids. Ricette per bambini, a misura di bambino, da preparare insieme ai bambini.
Una meravigliosa idea, da segnalare a tutte le mamme. :)








sabato 11 febbraio 2012

Mercoledì...

Per mercoledì è previsto un incontro al vertice: io e la maestra di mio figlio, che mi ha convocato a colloquio.
Conosco molto bene il motivo, perché era ben scritto sulla pagella della scorsa settimana: è la discrepanza di impegno tra le cose svolte in classe e quelle da fare a casa. Buono n classe, insufficiente a casa.
E questo è... un dato oggettivamente reale. Niente da dire.
Quello che mi piacerebbe che provasse ad analizzare la maestra è anche tutto il contorno, quello che fa parte della vita dei bambini che tutti  giorni si svolge anche fuori dalla scuola.
Mio figlio ha una grossa passione per il calcio, ama nuotare, ama tutti gli sport in genere, ed è anche moto orgoglioso di essere stato convocato a cantare nel coro di una musicista.
Sono cose che gli impegnano, ovviamente, del tempo.
Ma sono... passioni. Passioni in cui lui mette l'anima.
Lui, così come i suoi altrettanto minuscoli compagni di squadra, è pronto a uscire di corsa nella neve pur di rincorrere un pallone. A sbucciarcisi le ginocchia. A picchiare la testa contro ogni sbaglio per poi ricominciare da capo e farlo meglio.
E sono passioni che per me è importante che vada avanti a coltivare: sono quelle che forse nell'età dell'adolescenza lo faranno impegnare in qualcosa e lo terranno lontano dalle panchine dove troppo spesso vedo ciondolare, ogni giorno e per tutti i giorni, troppi ragazzi senza nulla da fare.
E sono passioni che non mi sento ma soprattutto non voglio ostacolare.
Il rendimento di mio figlio è calato dalla prima elementare a oggi che è in quarta. Era partito con una sfilza di nove e a oggi ha un buon numero di sette e otto e qualche nove.
Non è il secchione della classe, è vero.
Potrebbe sicuramente dare di più se dedicasse tutto il suo tempo interamente a questo, è probabilmente vero anche questo.
Però... però io credo che si possa e si debba bilanciare entrambe le cose, la vita scolastica e tutto quello che c'è fuori. Che a parere mio è altrettanto importante. 
Ho un'amica, che per scelta vieta da sempre la televisione ai suoi bambini, i videogiochi, e via dicendo, che sostiene che invece fino a che il rendimento scolastico non sia al massimo, io dovrei togliergli tutto il resto.
Io invece credo che la vita sia fatta di doveri, così come però DEVE essere fatta anche di soddisfazioni personali.
Può essere che sarei soddisfatta io, creando un robot, ma... ma non credo sarebbe soddisfatto lui.
E io sono del parere che l'importante sia questo.
Se poi mio figlio, come mi diranno, potrebbe fare otto a scuola e invece si limita a fare sette perché ha anche altre passioni per la testa... per me va bene così.
Se e quando quel sette diventerà un cinque, allora ci sarà un problema e ci si fermerà per risolverlo.
Ringrazierò la maestra, che è comunque molto brava e che da l'anima nell'insegnamento, ma proseguirò per la mia strada.
E continuerò a non fare come fanno molte mamme dei suoi amici: continuerò a non rincorrere a destra e a manca per le altre case i compiti da fare se mio figlio si è dimenticato un libro, pur di "rattoppare" i suoi errori perché abbia un buon voto alla fine. Se ha dimenticato il libro, non farà l'esercizio, come è sempre stato, e prenderà la nota che si è meritato.
ma almeno (forse) nella vita imparerà a prendersi le sue responsabilità
A me piacerebbe crescere  un ometto che sappia occuparsi di se stesso, che non si aspetti di essere servito e riverito, che il giorno che avrà una moglie che rientra dal lavoro alla sua stessa ora, sia perfettamente in grado di prendere in mano una padella e preparare la cena.
Perché se devo mettere sulla bilancia la soddisfazione mia nel vedere tutti nove sulla sua pagella, o la sua di quando si renderà conto che gli è stato insegnato a cavarsela benissimo da solo... il mio piatto scende da questa parte.
Poi magari sto sbagliando, come sbaglierò, con loro, altre mille volte.
Ma solo il tempo, credo, mi potrà dare torto o ragione.

lunedì 6 febbraio 2012


Ci sono, ci sono, ci sono sempre Luis… 
Gli albanesi hanno ritirato il motorino e se ne sono andati in buon ordine.
E io… sono un po' sommersa dalla neve, ma ci sono.
Sembrava una spolverata di zucchero… è diventato un meraviglioso paesaggio ricoperto di panna montata. 
Tutto incredibilmente… bianco.
E spaventosamente gelato, aggiungerei, nelle ultime ore.
Un bianco che crea una meravigliosa atmosfera, comunque: romantica, candida. 
Amo la neve.
E la amo ancora di più adesso, che non sono costretta a valicare blocchi di neve per raggiungere il lavoro ogni mattina...














Bianco, ghiaccio, e… e un mare di altri ricordi in cui, a tratti, sprofondare.
Il ricordo del ghiaccio, che così tanto e per così tanti motivi ha in un certo senso per un lungo periodo fatto parte anche della mia vita.
Il ghiaccio graffiato… i segni netti delle lame sul ghiaccio.


E le mie prime pattinate, moltissimi anni fa.
Degli splendidi pattini bianchi bianchi, con attaccato al laccio un biondo sofficino hockeysta.
E il mio primo ricordo sul ghiaccio: lui.
Lui: Dilan Benedetti.
Tipologia: bello come il sole. 
Le amiche me ne parlavano da mesi, e io che non facevo alto che pensare "…che palle!".
Poi… poi lo vedo.
Il silenzio.
Lui che mi passa davanti sul ghiaccio deserto, che mi prende per mano e mi porta con lui.
Io, lui, i suoi occhi meravigliosamente verdi con quel ciuffetto biondo spruzzato sull'occhio, "Heal the world", le lame sul ghiaccio e… e tutto il turbine di sentimenti che arrivato dopo: il primo amore, la prima volta…
La prima mazzata secca in fronte. 
Che... c'è voluta, sicuramente, perché tutto quello che è stato è servito a farmi diventare così come sono adesso.
E perché tutto resta, a prescindere, uno splendido ricordo indelebile che sono assolutamente felice faccia parte di tutto il bagaglio delle mie cose, della mia vita.

mercoledì 1 febbraio 2012

Zucchero a velo


Stamattina qui era tutto candidamente bianco.
Leggiadramente bianco. 
Coperto da uno strato sottile. Come se qualcuno fosse passato, là in alto, e avesse dato una spolverata di zucchero a velo sul mondo.
Meraviglioso.
Ovattato.
Silenzioso.
Luccicante.
E splendida la meraviglia dei miei figli che subito dopo il mio "buongiorno" corrono di finestra in finestra, col naso appiccicato al vetro, per guardare il loro mondo tutto bianco. Aveva ragione chi, tempo fa, mi diceva che fuori da Milano molte cose sarebbero state diverse. La sensazione della prima nevicata, quando apri gli occhi la mattina e ti rendi conto subito che la luce che entra dalla finestra ha qualcosa di diverso… è tutta un altra cosa. Gli spazi, qui, sono un'altra cosa. Meravigliosa la Milano che mi accoglie ogni mattina con il suoi giornali free press freschi freschi, con i suoi mille odori di caffè e brioche, ma… ma avere la possibilità di tornare lo stesso qui ogni giorno, con la sensazione che per un attimo tutto il mondo si fermi qui… è un'altra cosa. …Perfino la neve sembra più bianca. :)












Aveva ragione lui, lo scoiattolo che da tempo vive qui di fronte al mio terrazzo e che da giorni aveva un gran da fare a portarsi via rami e ramoscelli per imbottirsi il nido...! :)





martedì 31 gennaio 2012

Radio Caos, su l'altro lato della luna...

Teneteveli stretti i vostri pezzi di ricordi,
vi capiterà di averne bisogno una notte senza luna,
quando tutto vi sembrerà inutile e avrete la sensazione di essere davvero su  questo pianeta ma per fortuna in una posizione privilegiata per guardare le stelle…
FM 107.3 Radio Caos su l’ altro lato della luna...


Scende qualche fiocco qui: ondeggiante, leggero, spaiato.
Si infittiranno, io credo, e domani sarà tutto meravigliosamente bianco.
E io... spero di essere guarita da questa influenza che da qualche giorno mi attanaglia, e di essere pronta per andare a godermi da vicino un po' di neve.
...Poca eh: perché io soffro il freddo!

In questi giorni di malattia, di coperta calda e piumone, mi sono fatta un'overdose di film d'amore: "Tre metri sopra il cielo", "Ho voglia di te", "Questo piccolo grande amore", "Dirty dancing", "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"... mi mancavano solo i pop corn caramellati (per cui mi attrezzerò prossimamente).
E proprio come raccontavo qualche giorno fa... è bello godersi un disimpegnatissimo film, ed è bello il nugulo di ricordi che ti tornano in mente, quelli della tua di vita, alla fine di ogni film.
L'adolescenza, le notti di san Lorenzo con le loro stelle cadenti, i desideri che si sono realizzati, i primi baci, le prime scoperte, le prime persone importanti, quele che poi ti porti nel cuore per sempre anche se in realtà nella tua vita sono durate poi solo un attimo. Le prime scelte, le prime decisioni (quelle che hai preso e quelle che non hai avuto il coraggio di prendere), le prime amicizie (quelle che ci sono tutt'oggi e quelle che invece si sono perse attraverso le diverse strade della vita).
Poi ci rifletti, poi ti rendi conto che adesso è quasi ora che tutte quelle cose che tu ricordi di avere vissuto... le viva tuo figlio.

E allora... beh: allora ricolleghi il cervello, risintonizzi la tv su qualcosa di più realistico e... e ti dedichi alla cucina.
Perché probabilmente, adesso...  è meglio così. :-)

E mi sono dedicata a una crostata di ricotta e cioccolato, per la merenda dei... quasi-adolescenti. :-)







domenica 29 gennaio 2012

Una sera, una cena...

Ci sono Luis, ci sono! …Che bello sentirsi dire da qualcuno che gli manco!
Ci sono ma… sono spaventosamente influenzata. Mannaggia!
La prima giornata di neve ieri, qui, e io… a guardare scendere i fiocchi da dietro la finestra! Uffa.
…Speriamo nella settimana prossima: io perfettamente guarita, a giocare con un bel mucchio di neve fresca appena scesa!
Appena prima di ammalarmi, però, sono riuscita a dedicarmi una carinissima serata.
Iscritta alla newsletter di un agriturismo, ho ricevuto una proposta di un menù che… non sono riuscita a rifiutare: lo dovevo assaggiare.
Un agriturismo… piccino picciò, nel bel mezzo del cuore della Brianza. Non si riesce a capire dove si arriverà, fino a che non si varca il cancello: sembra di entrare in un altro mondo. In un mondo fatto di precisione, di dettagli, a partire dal giardino che, piccolo e meraviglioso, in primavera e in estate è un’esplosione meravigliosa di fiori e di colori.
Attentissimi ai dettagli, anche nell’esporre il menù: con molta attenzione e molta pazienza anche nei confronti dei bambini e delle loro semplici paste al sugo.
Quasi ogni giovedì e venerdì sera, c’è la proposta di un menù a prezzo fisso: 18 euro per un antipasto, un piatto unico e un dessert, a scelta tra piatto di carne e piatto vegetariano, curatissimi nel contenuto e  nella presentazione.
Questa volta ho assaggiato un meraviglioso antipasto di puntina caramellata con confettura di cipolle, un piato unico composto da Ganassino alla “California” con polentina morbida e un dessert di Tart Tatin di mele con gelato alla vaniglia.
La scorsa primavera, invece, immersa nel profumo dei fiori, accompagnata dallo scorrere in sottofondo dell'acqua della fontanella che troneggia in centro al giardino, avevo gustato un pane con pancetta calda, crema fritta, peperone ripieno e composta di cipolle rosse di Tropea. Sformato di riso con sugo di pomodoro, arrosto di maiale caramellato e soufflè di piselli con foglie di salvia in pastella. ...E crostata con crema di ricotta e salsa di lamponi
Meraviglioso!
E la prossima volta... mi piacerebbe assaggiare un menù degustazione e ammirare il giardino, con la sua fontanella ghiacciata che tanto è piaciuta ai miei figli, ricoperto di neve.















lunedì 23 gennaio 2012

Ricordi

Un blog nuovo nuovo e... e già quasi abbandonato.
Quasi una settimana senza scrivere.
Sono stata... presissima.
Ma più che dagli avvenimenti, questa settimana sono stata un po' presa dai pensieri, dai ricordi, da una sorta di nostalgia. O di malinconia, come la vogliamo chiamare.
Splinder sta chiudendo i battenti, e insieme a splinder si cancellano dal mondo virtuale e un po' anche da quello reale, pagine e pagine di scritti: di pensieri, di ricordi, di episodi, di racconti, ma soprattutto di emozioni.
Emozioni che, virtuali o reali che fossero, io ho provato.
Anche solo raccontando di me.
Anche solo impegnandomi in questo mettere nero su bianco i miei pensieri, per farli risultare tutti in ordine, più chiari anche a me stessa. Nei momenti in cui io per prima, non li capivo più.
Le persone che hanno fatto parte del mio mondo "virtuale" di splinder saranno "cancellate", ma restano nel mondo, quello vero.
Distanti da me anni luce, probabilmente, alcune, perché poi il tempo piano piano cambia tutto, virtuale o reale che sia: muta le cose, tramuta i sentimenti, cambia le situazioni. Tutto si evolve.
Un po' purtroppo, e un po' per fortuna.
Ci sono cose di qualche anno fa, cose reali, che ogni tanto un po' mi mancano. Sono state soppiantate da altre: sospinte, catapultate via. Come è normale e giusto che sia.
Tutto cambia: anche io, evidentemente, devo crescere, forse sono un po' cresciuta.
Ma è anche altrettanto normale, io credo, che ogni tanto ci si possa ancora fermare, che se ne abbia il diritto, e che ci si crogioli un po' in qualche ricordo passato, se è stato un bel ricordo, se, come i miei, vale la pena ricordare.

domenica 15 gennaio 2012

Costa Concordia, gennaio 2012



Costa Concordia, gennaio 2012

...Mamma mia.
C'è solo da sperare, e forse pregare, che nessuno sia rimasto intrappolato lì sotto, perché deve essere una cosa terribile. Che il carburante della nave venga estrapolato da lì senza nessuna conseguenza, fino all'ultimo decilitro. Perché l'Isola del Giglio, l'Isola d'Elba, sono dei piccoli paradisi e nessun abitante lì, umano animale o vegetale che sia, si merita tutto questo.
E... beh: e che il motivo non sia da ricercarsi in una "bravata", così come ho sentito dire, in un passaggio radente all'isola per fare contento il Sindaco.
Perché gli incidenti esistono da che mondo è mondo, capitano a chiunque, e fano parte forse di un destino ma... ma provacarli facendo una minchiata... ecco: questo davvero no.
Questo non lo concepisco sulla strada, non lo concepisco in mare.


sabato 14 gennaio 2012

Ancora... neve! :)


Anche l'anno scorso siamo partiti alla ricerca della neve.
Il viaggio è stato un po' più lungo, ma ne è valsa sicuramente la pena.
Valle d'Aosta: in un paesino tristemente noto per altri fatti di cronaca, ma splendido.
Piste da sci, sleddog, passeggiate in slitte trainate dai cani per la gioia dei bambini, piste di gommoni (per la gioia dei bambini, e il terrore delle mamme… :)), lunghissime piste da fondo che si snodano in mezzo a dei paesaggi da favola (dove ogni anno fanno la Marcia del Gran Paradiso), una funivia che in un attimo ti fa raggiungere una pista da sci che si immerge in un bosco da favola, tra il bianco bianco della neve e il verde degli abeti, e che fa venire voglia di infilare gli sci e di buttarsi anche a una tendenzialmente fifona come me. Cascate di ghiaccio spettacolari dove a volte si incontrano anche scalatori che, chiodino dopo chiodino, raggiungono la cima.
E poi… poi piatti scenografici e divini, una torta di mele caramellate con gelato alla vaniglia da far resuscitare i morti e, dulcis in fundo, dopo una giornata tra i ghiacci, una meravigliosa Baita Spa per qualche ora di tepore e di relax.
E… di meraviglioso romanticismo, per le coppie che vogliono dedicarsi qualche ora insieme o una bella sorpresa. ;)













giovedì 12 gennaio 2012

Alla ricerca delle neve... :)

E il nuovo anno è iniziato.
E anche il desiderio dei bambini di andare a cercare la neve, che qui quest'anno, con i dieci gradi fissi che ci sono, sembra davvero latitare... è stato esaudito.
Una giornata sulla neve. Una toccata e fuga.
Ma... ma come è bello, però, e come è strano, allontanarsi di così poco da qui, e partendo da un luogo verde, soleggiato, dove l'inverno sembra così tanto lontano, salire su una funivia e in meno di cinque minuti ritrovarsi catapultati... nel paradiso delle neve.
Come se si fosse, superato il versante della montagna, cambiato mondo.
Neve, sole, scivolate, amici, bob, tapis roulant, la baita di legno, la stufa, la legna, la polenta calda, i piedi gelati.

Beh... ben arrivato, 2012.








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